04 10 2012 | Rimini, Pazzaglia (Sel): fusione Hera Acegas rinviata con i voti di minoranza, Idv e Fds

Giovedì, 04 Ottobre 2012

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Rimini, Pazzaglia (Sel): fusione Hera Acegas rinviata con i voti di minoranza, Idv e Fds


Il tema della gestione dei servizi pubblici riguarda tutti i cittadini e non solo pochi eletti, per questo motivo abbiamo chiesto il rinvio in modo tale che nella prossima audizione vengano invitati anche i rappresentanti del Comitato per l'Acqua Pubblica e dell'Associazione dei piccoli azionisti di Hera”, con questa motivazione, quindi, Fabio Pazzaglia, consigliere comunale a Rimini nelle file di Sel Fare Comune, ha questa mattina in commissione ha chiesto e ottenuto il rinvio della delibera sul progetto di incorporazione di Acegas in Hera con sette voti a favore e sei contrari. “Non averli invitati – rincara il consigliere - è l'ennesimo segnale di scarsa serietà nell'esercizio del ruolo istituzionale, una mancanza di rispetto verso tutti i cittadini”.


La fusione, secondo Pazzaglia, “affievolisce il controllo della proprietà pubblica sul management, allontana la gestione del servizio dai suoi diretti fruitori (cittadini e territori) e porta ad un ulteriore aumento delle tariffe”. Sel propone che si prenda “in seria considerazione la strada della ripubblicizzazione dei servizi e puntando sulla vicinanza verso i fruitori, abbandonando logiche legate solo al profitto, ai dividendi e all'espansione economica”.


Infine, un invito a Idv e Fds, che oggi avrebbero votato contro la delibera se la richeista di parere non fosse stata rinviato, “a non rimanere un minuto di più in maggioranza in compagnia del Pd, perché questa volta non sarà sufficiente votare contro per non risultare complici”.


Dal Pdl arriva l’analisi del consigliere Gennaro Mauro. “Questa fusione a noi del Popolo della libertà non convince, la semplicistica affermazione che creando un'azienda che opera in un ambito territoriale più grande, si ottengono economie di scala non corrisponde necessariamente al vero”. E fa un esempio.
“Nel Veneto la presenza di aziende più vicine ai cittadini, operano ciascuna in ambiti territoriali ristretti, ha dato garanzia di maggiore affidabilità e sensibilità alle problematiche locali. Inoltre essendo strutture piccole non è stato necessario gonfiare stipendi di manager e consiglieri di amministrazione, come è invece avvenuto in Hera”.